Coppa Italia, il Milan d’autorità sul Lecce: 3-0 e tante certezze

Milano, 23 settembre 2025 – Il 3-0 al Lecce è la fotografia di un Milan che non solo porta a casa tre punti, ma soprattutto conferma fiducia, qualità e un protagonista nuovo.
La serata di San Siro, infatti, è segnata dall’esordio dal primo minuto di Christopher Nkunku: errori iniziali, un palo clamoroso, ma anche la giocata che cambia l’inerzia del match e la sensazione di avere in casa un’arma in più. La mezza rovesciata con cui il francese stende definitivamente il Lecce vale da sola il prezzo del biglietto e, con quel palloncino rosso, accende l’entusiasmo di un pubblico che lo ha adottato subito.
Il Milan di Allegri, guidato ancora in panchina da Landucci, ha convinto per intensità e continuità. I numeri raccontano un dominio assoluto: possesso palla schiacciante, quattordici tiri nel solo primo tempo, una difesa che non ha concesso quasi nulla restando "illibata" per la quarta gara consecutiva. Il Lecce ha "retto" solo grazie alla serata di grazia del portiere Fruchtl, costretto a moltiplicarsi su Rabiot, Pavlovic e Loftus-Cheek. E anche alla scarsa vena realizzativa rossonera sottoporta. Ma al di là del punteggio, il segnale più importante arriva dal rendimento complessivo della squadra: solida, compatta, capace di proporre soluzioni diverse e di gestire con maturità il vantaggio numerico.
Interessante la parabola di Santi Gimenez. Finalmente al primo gol stagionale, pur in una serata in cui gli errori sono stati più dei lampi, il messicano ha potuto respirare grazie all’assist perfetto di Bartesaghi (promosso come vice Estupinan, a tutto rischio del titolare) e alla visione verticale di Rabiot. Non è un caso che la sua rete sia arrivata nel momento in cui la squadra ha trovato fluidità e pazienza, senza forzare. Gimenez non è ancora “sbloccato”, ma il contesto può aiutarlo a crescere con meno pressione.
Dietro, la difesa con De Winter al centro ha dato ulteriore sicurezza, un po' come quella del Napoli, prossima avversaria, al via della passata stagione. La gestione dei cambi ha poi aggiunto valore: Pulisic, entrato con la solita cattiveria, ha siglato la quinta rete stagionale, confermando la profondità della rosa. E Fofana ha servito l’assist decisivo.
In questo contesto, Allegri raccoglie il merito di aver trovato un equilibrio tattico che funziona. Il 3-5-2 non spegne la qualità offensiva, anzi la esalta, perché consente inserimenti costanti e ampiezza. E, ora, archiviata la seconda pratica Coppa Italia, testa al Napoli.
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