Calcio: i giocatori congolesi espatriati evitano la nazionale

Dieci mesi dopo l'ultima apparizione casalinga, una sconfitta per 0-1 contro l'Uganda nelle qualificazioni alla Coppa d'Africa 2025, il Congo tornerà a giocare. Il piccolo evento si svolgerà il 5 settembre allo stadio Alphonse-Massemba-Débat di Brazzaville, contro la Tanzania, nelle qualificazioni alla Coppa del Mondo 2026, una competizione a cui i Diavoli Rossi, ultimi nel loro girone con cinque sconfitte (di cui tre a tavolino), non hanno già alcuna possibilità di partecipare.
Ma la riuscita della partita è stata a lungo incerta a causa della mancanza di convocati. Dopo l'esonero del CT ad interim Isaac Ngata, l'italiano Fabrizio Cesana, che in precedenza era stato alla guida della nazionale Under 17, è stato incaricato tardivamente di comporre la squadra per affrontare le Taifa Stars. Ma ha ricevuto un rifiuto da quasi tutti i giocatori impegnati all'estero, in particolare in Europa, costringendo il CT italiano a fare ampio affidamento sui giocatori locali.
Il rifiuto di recarsi a Brazzaville è stato preso a seguito di una consultazione guidata dai nazionali congolesi, irritati dalle condizioni di lavoro che ritengono inadatte a una nazionale. "La partita è stata ufficializzata in ritardo, le convocazioni sono arrivate il 29 agosto, quando avrebbero dovuto essere inviate entro il 25 agosto. Non possiamo metterci in difficoltà con i nostri club, mentre da anni denunciamo i ricorrenti problemi riguardanti l'organizzazione della selezione", spiega Fred Dembi, sotto contratto con l'Hassania d'Agadir (Marocco).
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Le Monde