Paiva sottolinea la pazienza dopo il buon momento del Botafogo e minimizza l'addio di Igor Jesus

Il Botafogo ha concluso la sua partecipazione alla stagione ben prima del Mondiale per Club. Mercoledì sera (04), il Fogão ha battuto il Ceará 3-2 e andrà al torneo negli Stati Uniti nell'ambito del G6 del Campionato brasiliano.
Dopo un inizio di carriera turbolento, Renato Paiva arriva al Mondiale in un momento propizio. Oltre a occupare la vetta della classifica del Brasileirão, il Botafogo si è qualificato per la Libertadores e la Copa do Brasil. Per il portoghese, questo è il risultato di un percorso paziente e i dati mostrano un'aspettativa positiva per la stagione bianconera.
"È il risultato della pazienza che molti hanno nell'analizzare questi lavori. Non capisco perché il lavoro di un allenatore debba essere analizzato in un certo modo, mentre quello di qualsiasi altro ambito, come quello del giornalista, venga analizzato nel tempo. È stato difficile all'inizio, è vero, ed è stato anche più difficile giocare in trasferta che in casa. È il miglior inizio di campionato in casa da quando John Textor è arrivato qui. Il campionato non finisce qui, e non ci si avvicina nemmeno, ma i dati confermano che ci vuole un po' di pazienza perché gli allenatori possano trasmettere le loro idee e perché i giocatori possano adattarsi", ha sottolineato.
La vittoria ha segnato l'addio di Igor Jesus al Nilton Santos. Nonostante l'atmosfera emotiva, Paiva non vede la situazione come un addio, dato che l'attaccante sarà con il club nel Mondiale per Club. Inoltre, l'allenatore ha mostrato ottimismo riguardo al mercato che l'Alvinegro sta preparando.
"Igor giocherà ancora nel Mondiale per Club. Per me non c'è un addio oggi. Voglio vedere Igor, tutti quelli che sono qui e possibilmente vedere i nuovi. Ho visto Montoro lì, è già stato presentato, è già un nostro giocatore. Sono assolutamente sicuro che la squadra si rinforzerà. Se arriveranno i giocatori che aspettiamo, avremo un Botafogo più forte e con più esperienza", ha sottolineato.
Motivazione per la Coppa del MondoPronto ad affrontare la sfida più grande della sua carriera, Renato Paiva sembra calmo, soprattutto quando si tratta di motivare la sua squadra. Per l'allenatore, non c'è partita migliore di quelle in cui i giocatori sono esposti al mondo intero.
"Non c'è motivazione più grande per un giocatore, un allenatore o chiunque altro che giocare una competizione di questa portata. Per quanto riguarda la motivazione per queste partite, sarò calmo. Non sono partite in cui serve motivarsi, in cui bisogna lavorare tatticamente, ma saranno giocate per il mondo intero. Quindi la motivazione è tanta", ha detto.
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