Toro-Simeone, c’è l’accordo totale. Ora tocca a Cairo chiudere con il Napoli

TORINO. Prima il Torino, poi la Spagna. Giovanni Simeone non è mai stato così chiaro con il suo entourage sul futuro. Restano due destinazioni, anche se dopo gli ultimi tre anni passati sì nel Napoli, ma in seconda fila (1.565’ e 6 gol totali in Serie A), il Cholito non ha escluso a priori nessuna ipotesi (come il Pisa che l’ha seguito a lungo). Vuole giocare, ha fame di calcio e di gol, di tornare a sentirsi protagonista. Nell’anno della piena maturità, o anche oltre, cerca l’avventura più elettrizzante della carriera, una scelta di vita a 30 anni compiuti da poco. E così in prima fila c’è il Torino, il club più vicino alla sua dimensione, espressione di una piazza pronta a rilanciarlo e ad innamorarsi di un calciatore che per caratteristiche e carattere sembra l’ideale per incendiarla. L’alternativa è un biglietto di sola andata per avvicinarsi a papà Diego, alla quindicesima stagione sulla panchina dell’Atletico Madrid: solo il richiamo della famiglia può far saltare tutto.
IL MERCATO
Toro, Simeone si avvicina: Sanabria libera il numero 9 Gianluca Oddenino
Il piatto è (quasi) servito, come l’accordo sulla parola che ha trovato l’attaccante nato a Buenos Aires con il Torino: 3 anni di contratto da quasi 2 milioni a stagione, bonus compresi. Evidenzia come la trattativa con i granata si sia spinta molto avanti, svelando le mosse del club di Cairo relativamente alla punta centrale. Ha lasciato perdere Colombo, che è finito al Genoa, per puntare ancora più in alto, su un profilo che non deve dimostrare nulla, al massimo tornare a fare ciò che l’ha portato ad indossare perfino la maglia dei campioni d’Italia: 101 gol in carriera in 396 partire. Con i granata un canale preferenziale Simeone l’ha aperto da tempo, fin da quando sembrava che dovesse sostituire Zapata dopo il grave infortunio. Era il prescelto del Torino, poi Antonio Conte che a gennaio ha visto partire Kvaratskhelia ha cambiato le carte in tavola e si è messo di traverso. Oggi invece Simeone potrebbe non solo rappresentare l’alternativa al colombiano, ma anche un compagno di reparto in un attacco che farebbe un grande balzo in avanti.

Manca ancora l’accordo definitivo tra le due società, ma gli affari Ngonge e, in direzione inversa, Milinkovic-Savic, dimostrano che bisogna aspettare tempi maturino tra Cairo e De Laurentiis, due presidenti che dopo essersi punzecchiati in passato hanno instaurato un rapporto sempre più stretto, agevolato 12 mesi fa dall’affare Buongiorno. Così, non sarà difficile trovare l’intesa. Ballano un paio di milioni tra l’offerta di 5/6 dei granata (prestito con obbligo) e il prezzo di 7/8 fatto dagli azzurri. Simeone attende novità, intanto si allena a Castel Di Sangro con la squadra. Oggi l’amichevole dei campioni d’Italia contro il Brest disegnerà contorni più precisi. Intanto, se la punta centrale servirà ad alleggerire il compito di Zapata, l’esterno è una priorità: Oristanio del Venezia è sempre la prima scelta della corsia di destra. Le parti sono più vicine all’intesa dopo il muro dei giorni scorsi.
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