Spalletti a ruota libera: "Prego per il Papa, aspettiamo Kean. Una nazionale per il futuro”
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Montaioni (Firenze) _ E’ un Luciano Spalletti diverso quello che si apre nel relax della sua tenuta, La Rimessa, a Montaioni, tra animali e vigne che spiegano molto le radici del ct azzurro. Uno Spalletti che parla di calcio ma anche di vita, dalle condizioni di salute di Papa Francesco e Moise Kean al Festival di Sanremo, dalla volata scudetto tra Inter e Napoli alle scelte per il futuro della nazionale, il tutto mentre mostra il suo nido tra collezioni di maglie, animali di diverse specie e un crocifisso realizzato di persona, saldando oltre 800 chiodi, nel ricordo del fratello Marcello venuto a mancare qualche tempo fa.
Il Papa. “Papa Francesco l'ho conosciuto, per due volte ho avuto la fortuna di stringergli la mano, quando sei davanti a lui, se ti metti in silenzio, riesci a sentire quella energia del suo modo di essere della persona che è. Sono uno che un po', a modo suo, delle volte prega anche, e voglio dire una preghiera per Papa Francesco''.
Carlo Conti. “Lui è stato bravo a potersi contornare di grandi personaggi che gli hanno dato qualcosa, è stato bravo a dargli spazio e cercherò di imitare il suo modo di fare e il suo percorso''.
Nazionale futuribile. "Noi adesso stiamo lavorando per tentare di far crescere una Nazionale che duri nel tempo, siamo all'inizio di un gruppo che pensiamo abbia un futuro importante, e questo lo vogliamo fare in perfetta sintonia con il presidente Gravina e tutta la Federcalcio. Andiamo ad affrontare le prossime partite con totale fiducia anche se per come sono fatto io passa troppo tempo. Pensavo che allenando la Nazionale fosse più facile perché mi rimanevano più spazi e dei vuoti da poter gestire, ed invece no, perché se perdi l'ultima partita disputata ti rimangono addosso quei risultati e tutti i giorni ti picchiano come un martello nella testa e fino a che non rigiochi non sei contento".
Kean e Bove. "A Moise faccio il mio in bocca al lupo, anche da parte di tutta la Federcalcio e di tutti quelli che amano il calcio. Non l'ho sentito ma il medico della Figc mi ha mandato la diagnosi e si è sentito con il collega della Fiorentina. Siamo tutti ad aspettare che possa ricominciare ad allenarsi, potrebbe avvenire presto”. Su Edoardo Bove e sui giocatori che con un defibrillatore sottocutaneo possono giocare solo in certi campionato: "A me piacerebbe che la normativa somigliasse a quello che è la sua volontà. Quel che vuole fare lui è la normativa più bella e dovrebbe dargli la possibilità di fargli fare quello che a lui fa più piacere".
Volata scudetto. «L'Inter ha un vantaggio certamente, ma contro il Napoli sarà una gran bella partita che credo potrà dire tanto sulla corsa scudetto. Non vedo ancora l'Inter al top da un po’ di partite, ma se ritrova il suo potenziale massimo, resta la favorita. Il Napoli, però, ha fatto un campionato fin qui straordinario grazie anche al grande lavoro di Conte, gli faccio i complimenti non soltanto per i punti e le vittorie che ha fatto ma anche per quello che fa vedere la sua squadra perché è ben riconoscibile. E' una squadra che sa quello che vuole, che sa stare in campo, e che mette in atto un piano che i calciatori sanno riconoscere e che è lavorato durante gli allenamenti. Se andrò a vederla? Non lo so».
Champions. “Le eliminazioni in Champions? Non me l'aspettavo. Sono figlie di quelle prestazioni che non sono andate a buon fine. C'è una motivazione soltanto episodica per come sono andate certe situazioni. Le nuove coppe? Da un punto di vista di abitudini è stata una novità, non mi è dispiaciuta questa classifica totale, l'ho ritenuta bella e giusta viverla da fuori. E' stata una cosa buona''.
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