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Pillon: «Bari, non resta che vincere»

Pillon: «Bari, non resta che vincere»

BARI - Sulle panchine di Bari e Cosenza rispettivamente nel 2003 e cinque anni fa, Bepi Pillon sfoglia di fretta l’album dei ricordi da ex allenatore delle due squadre e si proietta subito verso la sfida di giovedì in Calabria. In attesa di novità professionali dopo l’ultima parentesi sulla panchina della Triestina, il mister trevigiano fa il punto della situazione sul campionato dei biancorossi.

Pillon, domani il Bari gioca a Cosenza. L’ennesima occasione da non perdere.

«Il Bari deve assolutamente vincere a Cosenza, contro un avversario che vive una situazione drammatica».

La sconfitta di sabato scorso contro il Modena sembra aver abbassato le quotazioni dei biancorossi per centrare almeno l’ottavo posto.

«Inutile negarlo: il match con gli emiliani è stato deludente. In questo momento, le partite sono sempre meno e il campionato si accorcia. I punti presi diventano perciò determinanti. Anche in questo, serve la continuità. Alternare, cioè, vittorie e pareggi per raggiungere i playoff. Non centrare questo obiettivo sarebbe un peccato. Adesso, conta solo vincere le partite. Non è facile, ma bisogna provarci».

Negli ultimi quattro mesi, su sette sfide al San Nicola, il Bari ha vinto in casa solo due volte contro Frosinone e Palermo. Troppo poco per una squadra che ambisce ad essere grande.

«È mancata la continuità in casa, dove andava sfruttato meglio il fattore campo. Di solito, al San Nicola la squadra la fa da padrone anche con l’aiuto del pubblico. I valori tecnici non mancano. Inutile, però, rimuginare su quello che è stato. Bisogna pensare solo a quello che resta da fare. Riflettere su cosa serve per evitare certi errori, capire in cosa si sbaglia. Longo ha l’esperienza per comprendere questi discorsi avendo anche vinto la B in passato. È un allenatore che ha le giuste motivazioni per portare il Bari dove merita. Vale a dire, almeno ai playoff per tentare la scalata alla A».

Nello stesso periodo, fuori casa sono arrivati quattro pareggi, due sconfitte ed una vittoria. Longo non riesce a trovare la quadra e gli equilibri per la continuità necessaria.

«Se i risultati non arrivano non dipende sempre e solo dall’allenatore. Dall’esterno, è facile azzardare analisi. Bisognerebbe entrare nelle dinamiche dello spogliatoio, nella gestione dei calciatori. Capire, per esempio, l’aspetto organizzativo e tattico di gioco. Se fossi in Longo, in questo momento valuterei dove si è sbagliato. Sulla carta la squadra c’è. Ma, ripeto, occorre capire dove si sta sbagliando e valutare cosa manca per concentrarsi sul lavoro pensando partita dopo partita. Discorso valido ora più che mai, visto che mancano solo quattro giornate alla fine. Il calendario all’orizzonte non è per niente facile. Con i tre punti, fai un salto in classifica. In questo frangente, conta solo questo».

Dopo il Modena, il mister ha dichiarato che il Bari è sopravvalutato rispetto all’obiettivo serie A. È d’accordo?

«Sorprendono le parole di Longo. Mi sembra che sia stato sempre dichiarato che la squadra sia stata costruita per puntare ai playoff. Secondo me, è un errore fare certe dichiarazioni. Mancano ancora quattro partite e la squadra ha solo necessità di fiducia. Il resto sono chiacchiere. Valgono solo i fatti».

Sta per chiudersi una stagione di rimpianti, tra frenate e illusioni. Anche il rapporto con la tifoseria è incrinato. Cosa aspettarsi dalle ultime quattro partite stagionali, di cui tre lontano dal San Nicola?

«Bisogna stare al fianco alla squadra e poi alla fine si tireranno le conclusioni. I calciatori devono avvertire la vicinanza dei tifosi. I playoff sono ancora raggiungibili. La gente resti unita ai calciatori».

Tre sconfitte e due pareggi nelle ultime cinque partite per il Cosenza. I calabresi sono ultimi a meno otto dal quartetto che li precede. Contro il Bari, per loro sarà in pratica l’ultima spiaggia per la salvezza.

«Negli anni passati, il Cosenza è stato molto bravo nel conquistare delle buone salvezze. Però, quest’anno la vedo molto più difficile. Contro il Bari, sarà per loro da dentro o fuori. Seguirò la partita. Vediamo cosa viene fuori».

I rossoblù hanno una delle peggiori difese della B, con 50 gol subiti. Il Bari non può non approfittarne.

«A Cosenza hanno pesato anche i quattro punti di penalizzazione. Un macigno portato avanti per tutta la stagione. I numeri dicono che solo un miracolo può salvarli».

A Cosenza ha lavorato per pochi mesi in piena pandemia Covid. Che parentesi è stata?

«Quelli trascorsi in Calabria sono stati dei mesi difficili sul piano personale. Con la pandemia, tutto il resto passò in secondo piano e diventò molto problematico gestire l’ambito calcistico. Decisi di mettere la famiglia al primo posto e tornai a casa».

La Gazzetta del Mezzogiorno

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