Dopo il rosso e il giallo, è il momento del cartellino arancione nel rugby francese

Un nuovo colore sta per debuttare sui campi della prima (Top 14) e della seconda (Pro D2) divisione francese di rugby. Durante la stagione 2025-2026, che inizia sabato 4 settembre per la Top 14, gli arbitri avranno a disposizione un terzo strumento disciplinare: il cartellino arancione. Decretato da World Rugby, l'organo di governo del rugby internazionale, verrà testato per un anno in tutte le competizioni professionistiche prima di essere adottato definitivamente.
Finora, l'arbitro aveva due opzioni: il cartellino giallo, sinonimo di una squalifica temporanea di dieci minuti, e il cartellino rosso, che escludeva definitivamente un giocatore, senza possibilità di sostituzione. Il cartellino arancione è pensato come risposta alle cosiddette situazioni "limite", quelle in cui il grado di pericolosità di un'azione è oggetto di dibattito.
"L'idea è quella di avere uno strumento in più per risolvere situazioni che dividono l'opinione pubblica e gli arbitri stessi", spiega Mathieu Raynal, ex arbitro internazionale che ora dirige l'unità di arbitraggio ad alte prestazioni della Federazione francese di rugby .
Il sistema viene implementato senza ricorrere al cosiddetto protocollo bunker , utilizzato in alcune competizioni internazionali, in cui gli arbitri video possono decidere di convertire un cartellino giallo in un cartellino rosso. L'esperimento verrà quindi condotto direttamente sul campo, con gli arbitri principali come unici responsabili delle decisioni.
Alle quattordici per venti minutiIn concreto, il giocatore sanzionato con il cartellino arancione abbandonerà definitivamente il campo. La sua squadra sarà ridotta a quattordici giocatori per venti minuti, dopodiché potrà sostituirlo. Come nel caso di un'esclusione diretta, il giocatore interessato sarà successivamente convocato davanti a una commissione disciplinare, che potrà comminargli una sospensione.
La filosofia della nuova sanzione: rafforzare la coerenza e la chiarezza delle decisioni arbitrali, senza indebolire la fermezza della sanzione suprema, il cartellino rosso. "Prendiamo l'esempio di un contrasto: il contatto alla testa è reale, ma il portatore di palla ha leggermente modificato la sua traiettoria all'ultimo momento. Il fallo esiste, il pericolo c'è, ma non abbastanza da giustificare un'esclusione definitiva. Al contrario, è troppo grave per essere limitato a un cartellino giallo. L'arancione assume allora il suo pieno significato", spiega il signor Raynal.
Tuttavia, gli ufficiali arbitrali ci tengono a sottolineare che il cartellino rosso conserva il suo pieno significato. "Il cartellino arancione non è una soluzione per evitare un cartellino rosso", insiste Mathieu Raynal . "Si applica solo a casi specifici, a volte ambigui, che lasciano arbitri e spettatori divisi".
Come spesso accade nel rugby francese, i nuovi sviluppi suscitano curiosità e scetticismo. Alcuni temono un'ulteriore complessità in uno sport le cui regole sono già difficili da seguire per il grande pubblico. Mathieu Raynal modera la situazione: "Quando si implementa qualcosa, la prima reazione è quella di criticare. Poi si osserva come funziona. Credo che questa misura porterà più equità e meno controversie".